Capitolo 6: L’essenza del lato ‘soft’ per un Emprover

6 Mag 2022 | Storia di un EmProver

Chi sente parlare di competenze “soft” – o competenze trasversali – ma non le conosce, spesso pensa che queste parole indichino qualcosa di poco chiaro, difficile da capire e da interpretare. Le confonde con espressioni quali “principi generali”, “pensiero comune” o “buon senso”.

In ambito aziendale, invece, le competenze trasversali comprendono:
• comunicazione efficace
• commitment espresso
• clima sereno
• coinvolgimento delle persone.

Chi non è d’accordo?

Hai mai sentito un manager affermare di non coinvolgere le proprie risorse nelle decisioni aziendali?

La realtà, però, è diversa!

Basti pensare che, in azienda, l’ufficio del personale il più delle volte è chiamato “Ufficio risorse umane”, come se le persone fossero paragonabili ad un macchinario o alle risorse economiche dell’azienda.

Quante volte, nel tuo lavoro come “agente del miglioramento”, hai avuto nel tuo team un rappresentante dell’ufficio del personale?

E quante volte la Direzione aziendale ti ha detto che non era importante coinvolgerlo?

 

Cosa significa essere un Emprover: l’importanza delle competenze trasversali

 

Essere un Emprover vuol dire superare questa cultura che ancora oggi influenza molte aziende e credere nella centralità dell’essere umano quale principale e fondamentale forza propulsiva; significa cambiare modo di pensare e convincersi che il miglioramento vero e continuo, così come l’eccellenza operativa, deve e può essere ottenuto soltanto grazie alla crescita e quindi al benessere dell’organizzazione.

Una persona che migliora nel proprio contesto aziendale e si sente valorizzata nel proprio lavoro è anche più felice!

 

L’Emprover è come un coach!

Un Emprover, agente di miglioramento aziendale, sa che ogni persona in azienda nasconde un potenziale che aspetta di essere espresso e, perché questo accada, è necessario che ognuno sia messo nelle condizioni di poter collaborare.

Un Emprover sa che:

cambiare è faticoso per tutti, anche per lui;
per cambiare servono tempo e pazienza;
• cambiare vuol dire modificare i propri comportamenti e le proprie convinzioni;

Un Emprover è al servizio degli altri e, come un coach, ha l’obiettivo di motivare la propria squadra e farla crescere per conquistare la vittoria.

L’Emprover però, come il coach, non entra mai in campo per sostituirsi ai propri giocatori. Con il suo lavoro testimonia quanto sia importante poter governare i problemi piuttosto che sentirsi travolto dalle difficoltà.
Questo atteggiamento non è frutto di doti o di predisposizioni naturali, ma è il risultato di competenze ‘soft’ che è possibile acquisire ed allenare con l’aiuto di discipline corrette e modelli di sviluppo organizzativo.

 

L’importanza della psicologia positiva

 

La psicologia positiva è una di queste discipline perché aiuta ad affrontare le avversità in modo corretto e costruttivo e a vedere il cambiamento come un’opportunità piuttosto che come una minaccia. I principi e lo stile esplicativo propri della psicologia positiva ispirano le logiche della leadership positiva, che agisce sul clima aziendale, sulle relazioni interne e sulla comunicazione per creare un ambiente di lavoro sereno e quindi motivante.

 

Il ruolo del coaching umanistico

 

Il modello di sviluppo organizzativo di un Emprover fa riferimento al coaching umanistico che, partendo dal riconoscimento delle potenzialità non espresse degli individui, definisce e realizza un percorso di allenamento e quindi di sviluppo, per giungere all’auto–realizzazione e ad un sentimento di benessere che coinvolge le persone sul posto di lavoro.

Leadership positiva e coaching umanistico, insieme alla caccia agli sprechi e alla riduzione della variabilità, faranno di te un vero Emprover!

Siamo pronti a iniziare?

Alberto Viola

 

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Se hai perso l’articolo precedente, puoi leggere gratuitamente il Capitolo 5: Le hard skills per essere un Emprover