Purchased to Order (PTO): cosa sapere, quando funziona, esempi

6 Dic 2023 | Customizzazione di prodotto

Continuiamo il nostro viaggio di approfondimento delle diverse tipologie di produzioni su commessa: abbiamo finora spiegato cosa si intende per produzione customizzata, mettendo poi in evidenza le differenze fra questo approccio alla produzione industriale e quello proprio della produzione in serie; in seguito, abbiamo dedicato un focus specifico ai sistemi Make to Order, Assembled to Order ed Engineered to Order. In questo nuovo contributo ci dedicheremo al sistema PTO. Prima, però, occorre riprendere alcuni concetti già ampiamente trattati nel nostro blog.

 

Produzione su commessa e classificazione di Wortmann

Come abbiamo già avuto modo di approfondire, i sistemi che offrono prodotti personalizzati, secondo un’offerta tipica della produzione su commessa, non sono tutti uguali, bensì si differenziano in relazione al grado di personalizzazione del prodotto stesso. Questa distinzione fra i modelli produttivi fu introdotta per la prima volta, nel 1983, dal professore olandese J. C. Wortmann, che organizzò i diversi sistemi in cinque categorie, le ultime quattro delle quali catalogabili come produzioni discontinue.

Secondo la classificazione di Wortmann, le 5 categorie sono:

  • Make to stock (MTS): produzione in serie.
  • Assembled to order (ATO): la personalizzazione viene avviata nella fase di assemblaggio.
  • Make to order (MTO): la personalizzazione viene avviata nella fase di montaggio.
  • Purchased to order (PTO): la personalizzazione sta nel processo di produzione.
  • Engineered to order (ETO): la personalizzazione viene avviata fin dalla progettazione.
worthmann

Come possiamo notare dall’immagine, il sistema Purchased to Order è quello che, dopo il modello ETO, offre il più alto grado di customizzazione. Ne parleremo a brevissimo.

 

Sistema tirato e sistema spinto

La differenza fondamentale fra la produzione in serie e quella su commessa sta nella modalità di gestione della catena produttiva. Nel modello in serie, infatti, non si conosce in anticipo la domanda, bensì essa viene stimata a priori sulla base di calcoli statistici: la quantità di merce prodotta dipende dalla domanda prevista, ma non accertata. In questo caso si dice che il sistema è spinto (Push System).

Nel caso della produzione su commessa, invece, la produzione viene avviata solo una volta che il cliente ha effettuato l’ordine, indicando con esattezza il numero di unità richieste e le caratteristiche del prodotto. Questo sistema, dunque, evita il rischio che la merce prodotta non venga assorbita dal mercato, con effetti positivi nella gestione della catena, delle attività di logistica e dei costi di magazzino, che possono essere facilmente evitati. In questo caso, si parla di sistema tirato dalla domanda (Pull System). Vi suggeriamo questa guida per approfondire l’argomento.

 

La produzione Purchased to order (PTO): che cos’è

Veniamo dunque al topic fondamentale di questo articolo: che cos’è e come funziona il sistema produttivo Purchased to order (PTO).

Per chiarire cosa sia e come funziona questo sistema, partiamo dalla sua traduzione: Purchased to order significa acquistato su ordinazione e fa riferimento al principio di base che alimenta questo modello. Nella logica PTO, si effettua la personalizzazione del prodotto in maniera unica, rispettando il volere del cliente: la customizzazione, infatti, non viene effettuata tramite catalogo o attingendo a un elenco di possibilità da integrare al prodotto, ma soddisfacendo la specifica richiesta del committente, ovvero acquistando dal relativo fornitore gli elementi scelti dal cliente. In questa dinamica, il committente presenta la propria richiesta di personalizzazione e il sistema produttivo si mobilita per acquistare le componenti necessarie, provvedendo poi al loro assemblamento.

 

I vantaggi del sistema PTO

Questo sistema, come facilmente intuibile, apre a una possibilità di personalizzazione pressoché illimitata. Il valore aggiunto del prodotto realizzato tramite PTO sta nella sua unicità e nell’alto livello delle attività di assistenza e customizzazione a esso connesse. Le aziende in grado di soddisfare esigenze specifiche si distinguono per un servizio di altissimo livello, che permette loro di differenziarsi dalla concorrenza e di consolidare con il cliente un rapporto fidelizzato. I beni dell’industria PTO sono spesso correlati ad un mercato di alto e altissimo livello, che si riflette nei costi proposti al cliente, giustificati dalla specificità del servizio.

Il Purchased to order si alimenta grazie a sinergie fra aziende che operano in mercati simili o comunque connessi, ponendo in essere una catena del valore che giova a tutte le parti in causa: all’azienda che realizza il prodotto, che può offrire soluzioni su misura del cliente; al cliente stesso, che può dotarsi di prodotti irreplicabili e inesistente in pronta consegna sul mercato; alle aziende che collaborano per la produzioni delle componenti, che possono estendere la propria presenza sul mercato sviluppando collaborazioni proficue e qualitative.

 

Alcuni esempi pratici di sistemi Purchased to order (PTO)

Un esempio tipico di produzione Purchased to Order è quello dell’industria degli accessori per automobili, propria soprattutto delle auto di lusso: dal colore della carrozzeria all’installazione di device tecnologici, dalla tappezzeria alle modifiche che riguardano l’abitacolo, il committente può richiedere integrazioni e aggiunte che interessano sia l’aspetto estetico che quello funzionale della vettura, ottenendo così un’auto senza repliche sul mercato.

Un altro esempio è quello dell’alta sartoria, dove il cliente può richiedere modifiche, aggiunte e personalizzazioni partendo da un prototipo, che diventa, in seguito al soddisfacimento delle richieste, un capo di alta moda unico.

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