One-piece-flow: ecco perché produrre un pezzo alla volta

21 Giu 2023 | EmProvement

La Lean Production è un sistema operativo e organizzativo che mira a ottimizzare i processi industriali. Essa si basa su alcuni principi cardine che definiscono le modalità più efficienti di gestione della catena produttiva e che, se rispettati, generano un miglioramento strutturale del sistema. In questa rubrica parliamo di uno di questi principi: il One-piece-flow.

 

I 3 principi della produzione snella

Come già ricordato in questo articolo, le finalità del metodo Kaizen (dal giapponese “miglioramento continuo”, concetto fortemente integrato con la Lean production) sono:

  • Intercettare ed eliminare gli sprechi aziendali
  • Creare e ottimizzare progressivamente uno standard operativo
  • Apportare miglioramenti continui nel sistema produttivo

Per conseguire questi risultati, vere e proprie bussole della produzione snella, bisogna fare riferimento ad alcuni principi operativi, tre in particolare:

  • Produzione al Takt Time: i ritmi della produzione e quelli delle vendite devono essere uniformati.
  • Produzione one-piece-flow: le produzioni devono essere vicine e ogni operatore lavora su una singola unità di prodotto.
  • Produzione Pull: il processo successivo (cliente) si approvvigiona da quello precedente (fornitore) solo di ciò di cui ha effettivamente bisogno in un determinato istante. Per approfondire questo tema vi consigliamo la nostra guida dedicata.

In questo articolo ci concentreremo sul secondo principio: il one-piece-flow.

 

One-piece-flow: produrre un pezzo alla volta

La logica di base del principio del one-piece-flow è relativamente semplice: il modo più efficiente ed efficace di soddisfare le richieste del mercato e di ottimizzare i processi è produrre un pezzo alla volta. Ora però è bene andare in profondità, per comprendere a fondo le implicazioni insite dietro questo concetto.

Perché produrre un pezzo per volta porta a un sistema più efficiente di quello “flussi e code”?

 

One-piece-flow e lead time

Il one-piece-flow riduce il lead time di produzione, ovvero il tempo di attraversamento, vale a dire il tempo totale impiegato per completare un ciclo industriale che parte con l’avvio della produzione di un pezzo e si conclude con la sua realizzazione. Il motivo principale è dato dalle diverse modalità di gestione delle fasi produttive. Nelle modalità tipiche della mass production (il sistema che idealmente si contrappone al one-piece-flow), infatti, 2 fasi produttive in sequenza producono “a lotti” (batch production) e spesso sono distanti fra loro, con conseguente dilatamento dei tempi. Il principio del one-piece-flow, viceversa, prevede che le diverse fasi producano a lotti sempre più piccoli (idealmente 1 pezzo alla volta) e che siano avvicinate, così da abbattere i tempi di attraversamento mediante l’accorciamento della distanza fisica e concettuale tra i singoli step della catena.

One-piece-flow e work-in-process (WIP)

Il work-in-process è l’accumulo di materiale presente tra 2 fasi produttive consecutive e, più in generale, il materiale presente tra tutte le fasi di un processo produttivo: l’accumulo di semi-lavorati crea inevitabili pause tra una fase del ciclo produttivo e l’altra. Applicare il principio del “one-piece-flow” significa ridurre drasticamente la quantità di materiali accatastati prima dell’avvio della nuova fase.

 

Cosa occorre per gestire la produzione one-piece-flow

Bisogna però essere chiari: non tutti i sistemi sono in grado di gestire le modalità di produzione del one-piece-flow. Prima di tutto, perché produrre senza sovrapproduzione è come fare acrobazie in aria senza rete di sicurezza: solo i sistemi che hanno saputo eliminare gli sprechi e i problemi di gestione sono in grado di supportare un modello produttivo così concepito. Poi, perché questo approccio può rivelarsi disastroso nel caso in cui occorra produrre in sequenza pezzi di diversa tipologia senza un’adeguata riduzione dei tempi di setup (che imporrebbe alti costi di ri-configurazione e, di conseguenza, una disastrosa perdita di competitività).

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