I 3 livelli di gestione di una produzione ETO

11 Lug 2022 | Catena del valore, Customizzazione di prodotto

Nell’ambito delle produzioni complesse, una delle principali difficoltà che si riscontrano è la sincronizzazione delle varie fasi di processo. Le aziende che lavorano “a commessa”, in particolare quelle che hanno un modello logistico-produttivo del tipo Engineered to Order (ETO), spendono tempo ed energie per minimizzare l’impatto di questo problema sulle tempistiche realizzative dei loro prodotti e sul rispetto delle tempistiche di consegna ai loro clienti.

Quando pensiamo a produzioni complesse – impianti industriali, macchinari complessi, mezzi di trasporto quali aerei o treni – bisogna immaginare un flusso di componenti che arrivano percorrendo strade diverse con velocità diverse e che devono incontrarsi in momenti e luoghi specifici per poter essere assemblati.

Come se non bastasse, in questo flusso ideale ha luogo anche una sorta di “trasformazione di stato” di questi oggetti che, prima di divenire componenti, erano disegni ed ancora prima erano informazioni.

Certamente esistono tool e software che possono essere di grande aiuto in questo ambito, ma la loro applicazione va sempre preceduta da un’analisi approfondita delle caratteristiche specifiche del contesto e dall’analisi dei processi che si vorranno governare. In particolare, durante questa attività preliminare è bene avere in mente i 3 principali livelli a cui bisogna governare questa tipologia di processi:

 

  1. Livello degli ordini in transito
  2. Livello delle singole aree funzionali
  3. Livello dei bottleneck puntuali

 

1. Livello degli ordini in transito

Questo livello rappresenta, per così dire, il livello d’assieme. Quello in cui dobbiamo ritrovare le informazioni necessarie per capire quanti ordini stanno attraversando i processi produttivi, in che stadio di avanzamento ciascuno di essi si trovi e quando siano previsti i gate di passaggio da una fase alla successiva.

È un livello molto utile per fare previsioni nel medio periodo, una sorta di allerta traffico in autostrada. Proprio per questo motivo, può essere molto utile utilizzarlo per “pilotare” l’acquisizione e la data di consegna degli ordini, per governare le partenze ed i percorsi in maniera intelligente, per continuare il paragone con il traffico autostradale.

 

2. Livello delle singole aree funzionali

Questo livello rappresenta, invece, la situazione che troveremo nel periodo immediatamente successivo a quello attuale in ciascuna delle aree funzionali. Si tratta, ancora, di un livello di previsione. Solitamente funziona con una o al massimo due settimane di anticipo. Ci permette di sapere se ci sono situazioni “critiche” in termini di saturazione di risorse e, dunque, è utile per prendere decisioni in termini di deviazioni e cambi di percorso, qualora siano possibili. Ma, se anche non fossero possibili, è sempre meglio valutare le alternative potenziali prima di trovarsi nel bel mezzo di un ingorgo.

 

3. Livello dei bottleneck puntuali

Questo terzo livello non è più un livello previsionale, ma è un livello di allarme. Nel momento in cui, in un punto specifico di una qualunque area funzionale, si genera una saturazione improvvisa, questo livello fa scattare l’allarme. È bene avere già pronta una check–list delle soluzioni potenziali da applicare. Nel momento in cui scatterà l’allarme, il tempo di reazione a disposizione sarà relativamente poco e si riuscirà ad essere molto più reattivi se si avrà già un’idea di quali possano essere gli scenari alternativi da seguire.

 

Questi 3 livelli rappresentano, chiaramente, una modalità generica di sincronizzazione del flusso in ambienti Engineering to Order. La loro costruzione nell’ambito specifico va fatta attraverso l’analisi e la comprensione delle caratteristiche peculiari del contesto. Da questa analisi scaturiscono, ovviamente, le regole di gestione e le soglie di alert di ognuno di questi livelli. A questo punto sarà relativamente semplice e sicuramente robusto implementare queste regole all’interno di software e tools informatici per automatizzare il processo, renderlo real time e gestirlo al meglio.

Ti sei già trovato di fronte a questo tipo di difficoltà? Come hai reagito? Raccontami la tua esperienza!

 

Carlo Marrazzo

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Se hai perso l’articolo precedente, puoi leggere gratuitamente Le 9 regole pratiche per gestire le produzioni a commessa con il project management .