Le 24 potenzialità personali: come valorizzare i collaboratori aziendali

19 Giu 2025 | EmProvement

Nei nostri contributi sottolineiamo – mai abbastanza – quanto un processo di miglioramento continuo sia strettamente legato al coinvolgimento attivo e positivo di tutti i suoi interpreti, ovvero i collaboratori che, a tutti i livelli, concorrono al processo produttivo. Lo stesso modello EmProvement si basa su una visione sinergica in cui processi e persone sono orientate verso gli stessi obiettivi: non esiste un’altra strada che porti al miglioramento aziendale.

In questo articolo vogliamo approfondire ulteriormente questo tema (già affrontato quando abbiamo discusso dei fattori abilitanti e motivanti, del piano di attuazione di un progetto di EmProvement e della sua implementazione, solo per citare le risorse più recenti). Ora, però, vogliamo dedicarci in modo ancor più specifico a un tema di vitale importanza per qualunque azienda di produzione che voglia ottimizzare le prestazioni attraverso la crescita del personale aziendale: spiegheremo, infatti, come valorizzare i collaboratori esaltando le loro potenzialità.

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Le 24 potenzialità personali

Quando si parla delle 24 potenzialità dell’individuo si fa riferimento agli studi degli psicologi Martin Seligman e Christopher Peterson, figure di riferimento nell’ambito della psicologia positiva. Questo approccio si concentra sugli aspetti positivi della vita umana (come le virtù e le esperienze ed emozioni positive) al fine di studiarli in modo scientifico per favorire il benessere e la felicità dell’individuo. Da questi studi, venne sviluppato il modello VIA.

Il modello VIA

Il modello VIA (Values in Action – Valori in azione) è l’impalcatura teorica costruita dai due studiosi statunitensi per identificare, classificare e misurare i tratti positivi della personalità degli individui.

Al cuore del modello VIA vi è la classificazione di 24 punti di forza del carattere universali. Questi punti di forza, queste potenzialità dell’individuo, sono considerati tratti positivi moralmente apprezzati in tutte le culture e sono organizzati, nel modello di riferimento di Seligman e Peterson, in 6 virtù principali.

La classificazione delle 24 potenzialità dell’individuo

Le 24 potenzialità dell’individuo sono organizzate come segue:

1. Saggezza e Conoscenza

  • Curiosità: la spinta dell’essere umano che lo conduce incessantemente alla ricerca, al perseguimento attivo e alla scoperta di nuove opportunità di conoscenza.
  • Amore per il sapere: il desiderio dell’essere umano di dedicarsi all’esplorazione e alla comprensione di saperi sempre nuovi, percepito come un processo fondamentale per esprimere appieno il proprio potenziale e realizzare la propria essenza.
  • Apertura mentale: la potente capacità che consente di modificare idee e opinioni precedentemente consolidate in maniera flessibile, ma al contempo rigorosa, specialmente nel momento in cui si prendono decisioni che hanno un impatto significativo sul proprio percorso di autorealizzazione.
  • Creatività: la peculiare facoltà umana di generare idee inedite e originali, finalizzate al miglioramento della propria esistenza e di quella della comunità circostante.
  • Lungimiranza: la capacità di sviluppare una comprensione profonda del significato di bene, sia a livello individuale che collettivo, e di orientare attivamente la propria condotta in coerenza con tale comprensione.

2. Coraggio

  • Audacia: la naturale predisposizione ad intraprendere azioni concrete volte al conseguimento del bene, sia a livello personale che comunitario, anche quando ciò comporta l’assunzione di rischi significativi.
  • Persistenza: la preziosa facoltà che consente di proseguire con determinazione un’azione o un progetto intrapreso, mantenendo la consapevolezza dell’obiettivo nel tempo e superando attivamente gli ostacoli e le difficoltà.
  • Integrità: la tendenza a rimanere autentici e coerenti con la propria vera natura, sia nelle decisioni che si prendono quotidianamente sia nel modo in cui ci si relaziona con il mondo circostante.
  • Vitalità: la naturale predisposizione dell’individuo a irradiare energia, sia a livello fisico che psichico, dimostrando resilienza e capacità di trasmettere forza anche nei momenti più ardui e impegnativi dell’esistenza.

3. Umanità

  • Amore: il costante impegno verso la reciproca felicità e il benessere condiviso.
  • Gentilezza: la decisione autonoma e altruistica dell’essere umano di intraprendere azioni e gesti volti al beneficio di un’altra persona.
  • Intelligenza sociale: la capacità dell’individuo di percepire e interpretare l’altro nella sua distintiva individualità e alterità.

4. Giustizia

  • Leadership: la capacità di orientare soggetti ed organizzazioni verso fini comuni.
  • Imparzialità: l’abilità di creare norme seguendo principi egualitari.
  • Cittadinanza: il sentimento di appartenenza a una comunità che porta a desiderare il bene comune.

5. Temperanza

  • Perdono: la facoltà che consente di offrire, a chi ha arrecato un’offesa e manifesta pentimento, un cammino di riparazione all’interno del legame interpersonale.
  • Umiltà: la capacità di sviluppare una visione olistica e sfaccettata della propria persona, riconoscendo sia i propri limiti che i propri punti di forza in modo equilibrato.
  • Prudenza: la facoltà di trarre insegnamenti dalle esperienze passate, di considerare le implicazioni future e di analizzare con cura la situazione attuale prima di agire.
  • Autoregolazione: la capacità di focalizzare consapevolmente la propria attenzione su quelle azioni che risultano coerenti con i principi e gli scopi individuali più profondi.

6. Trascendenza

  • Apprezzamento della bellezza: la capacità di provare ammirazione verso l’altro, trascendendo i limiti del proprio io e sentendosi parte integrante dell’intera umanità.
  • Gratitudine: la potenzialità di provare un sincero senso di riconoscimento e gioia per aver ricevuto un beneficio o un dono.
  • Speranza: la facoltà di immaginare attivamente il futuro e i propri desideri, possedendo al contempo la consapevolezza e la capacità di agire concretamente per realizzarli.
  • Umorismo: la capacità di condividere la gioia attraverso il sorriso, sia partecipando al riso altrui che suscitando il buon umore negli altri.

Il ruolo del management: riconoscere e valorizzare le potenzialità

Il compito più proficuo, sebbene più complesso per il management, risiede nell’identificare le potenzialità dei propri collaboratori e nel supportarne lo sviluppo attraverso un approccio di coaching. Il riconoscimento di queste potenzialità è cruciale per massimizzare il contributo di ciascun individuo all’interno dell’organizzazione, specialmente quando vengono opportunamente integrate con le competenze tecniche necessarie.

Un ambiente di lavoro ben strutturato dalla dirigenza è fondamentale per consentire ai collaboratori di esprimere appieno il proprio potenziale, sia individualmente che all’interno di gruppi. La valorizzazione si traduce in un maggiore senso di apprezzamento e, di conseguenza, in una più elevata motivazione. Pertanto, la capacità di riconoscere e di coltivare queste predisposizioni innate nei propri collaboratori si rivela un investimento strategico per l’intera organizzazione.

Approccio e leadership positivi

La routine aziendale è spesso costellata di sfide e la nostra mente, abituata a focalizzarsi sugli aspetti negativi e sui problemi da risolvere, rischia di oscurare persino i successi raggiunti. Questa costante attenzione alle criticità può inesorabilmente erodere la motivazione dei dipendenti.

Tuttavia, un cambio di prospettiva potrebbe rivelarsi trasformativo. Se iniziassimo a reinterpretare i problemi come opportunità di miglioramento, il nostro approccio all’analisi delle situazioni cambierebbe radicalmente. Attualmente, di fronte a un indicatore, la nostra attenzione si dirige istintivamente al dato negativo, una tendenza radicata nelle nostre abitudini mentali.

Ma cosa succederebbe se, parallelamente all’analisi delle criticità, dedicassimo attenzione anche agli aspetti positivi? Potremmo scoprire che proprio in questi dati si celano le soluzioni ai nostri problemi. Tale approccio costituisce il nucleo di una leadership positiva: creare attivamente le occasioni per dare valore sia ai risultati positivi dell’azienda che ai comportamenti virtuosi dei collaboratori. Ricordare e celebrare i traguardi, individuare e premiare le azioni meritevoli diventano quindi elementi cruciali per alimentare un ambiente di lavoro motivante e orientato alla crescita.

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